MVP OF THE WEEK: LORENZO ASUNI

In teoria il compito dell’attaccante è fare gol. Il centravanti poi dev’essere il punto di riferimento della squadra in avanti. Adesso va tanto di moda il “falso nove”. Quel centravanti che lavora per la squadra e si muove in funzione dei compagni, favorendo le incursioni dei centrocampisti. L’Amsicora è però pioniera di un altro fenomeno che di sicuro spopolerà in tutta Europa e in tutti gli sport: il falso uno.
Il falso uno è un giocatore che ha la maglia numero 1 ma non è in porta, bensì in attacco. È un giocatore che sta in attacco, ma non segna. Non segna e non fa nemmeno segnare, visto che le palline passate ai compagni nella carriera sono diciotto, comprese amichevoli ed esercizi di stop e passaggio. Il falso uno corre. Un moderno Forrest Gump che corre senza meta. Il massimo esponente della corrente del falso uno in Italia è Lorenzo Asuni, MVP di AmsicoraFerrini. Non è stato il migliore in campo, affatto. A mala pena ci si ricorda qualche sua azione. Il suo è un lavoro oscuro fatto di corsa e sacrificio. Inoltre è tanto simpatico.

Lorenzo Asuni nasce a Tadasuni il 14 Luglio 1989. Fin da piccolo si appassiona alle scommesse clandestine. Sfortunatamente perde la prima e viene obbligato ad andare in giro per anni con una capigliatura a caschetto degna della migliore Caterina Caselli. Quando termina la scommessa prova mille varianti di ciuffo, facendo rimpiangere il funghetto in testa che tante donne fece innamorare alle elementari. Anche se il suo cuore appartenesse solo ad Angela, l'assistente dello scuolabus.



Ancora prima di diventare maggiorenne diventa capocannoniere della squadra siglando 19 gol in un anno. L’Amsicora pensa di aver scoperto un talento. Nelle successive sei stagioni, complessivamente non segna neanche la metà dei gol fatti quell’anno. Tutt’oggi quello resta uno degli scherzi più riusciti.
Resta un mistero come abbia potuto fare 19 gol senza saper tirare di dritto e senza saper neanche colpire la palla di rovescio. Il suo tiro più celebre ha visto la pallina spostarsi verticalmente, sfidando tutta le leggi della fisica.
Nella stagione 2006/2007 è il trascinatore sia della prima squadra, sia delle giovanili. Memorabile fu una partita dell’Under 18 in cui la tattica, provata e riprovata in allenamento, prevedeva il passaggio ad Asuni che avrebbe dovuto dribblare tutti e segnare. Lui sente la fiducia e la responsabilità sulle spalle e ripaga allenatore e compagni facendosi espellere a metà del primo tempo per proteste.

Quello con arbitricartellini è stato per anni un rapporto conflittuale. Quando la partita era importante lui dava il meglio di . Nello scontro diretto per accedere ai playoff, con l’Amsicora obbligata a vincere per arrivare quarta, lui capì l’importanza del match e optò per il semaforo: verde, giallo e rosso tirati fuori in rapida successione per le proteste del vivace Asuni. La squadra, malgrado tutto, riuscì a vincere e a qualificarsi e festeggiò abusando di Lorenzo, un po’ meno vivace in quella circostanza.

L'ottima tecnica e il costante sacrificio per la squadra, uniti ai 19 gol che tutt'ora lo fanno campare di rendita, gli permettono di diventare un punto fermo della Nazionale. Veste tutte le maglie delle rappresentative giovanili ed esordisce prestissimo nella Senior, dove in parte si snatura: non prende i cartellini, ma per integrità morale non segna mai. La scorsa estate l’ha passata più in giro per l’Europa con la Nazionale che in Sardegna. Partecipa infatti all’Europeo e all’Universiade a Kazan. Essendo un ragazzo ambizioso, Lorenzo non si accontenta di partecipare, lui infatti vuole essere ricordato entrando nella storia. Così, durante una partita, si impone su tutti fregandosene delle gerarchie, sistema la palla sul dischetto e tira il rigore più brutto di sempre. Chapaeau.

Si laurea in Economia solo per avere nozioni in più sul calcolo probabilistico e investire in scommesse sportive. Nel corso degli anni perde il senso della misura e arriva a puntare su eventi di cui ignora l’esistenza, su giocatori di cui ignora la cittadinanza e con soldi di cui ignora la provenienza.
Nelle serate in discoteca è un MUST, uno dei pochi sul quale fare affidamento. , almeno , non ha mai tradito la fiducia dei suoi innumerevoli fan. Grazie agli atteggiamenti sobri e ai gadget che passano sempre inosservati esce sempre dal locale con la palma del migliore.

 Quest’anno, per confermare la sua nomea, si è guardato bene dal segnare. Non importa, l’MVP è tutto tuo.

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