Esattamente come sette mesi fa, Amsicora e Bra arrivano allo scontro di Ponte Vittorio rispettivamente da seconda e prima forza del campionato. Le analogie però si fermano qui. I sardi sono infatti a -9 dai cuneesi che fino ad ora non hanno sbagliato nulla: otto successi in altrettante apparizioni – l’ultimo è il 4-1 rifilato alla Polisportiva Valverde - e divario rispetto al resto del gruppo che, ancor prima del giro di boa, sembra incolmabile.
Roberto Carta ha ben altri problemi a cui pensare. La sua squadra viene infatti da tre pareggi consecutivi e, malgrado la seconda posizione in classifica non sia stata intaccata, le squadre che seguono diventano sempre di più: cinque squadre separate da tre punti in una classifica cortissima. In queste condizioni aumentano i rammarichi per alcune occasioni perse che avrebbero permesso ai verdi di vivere con più serenità questo finale di girone. Rammarichi accentuati anche dal fatto che nelle ultime sfide l’Amsicora è sempre passata in vantaggio, a dimostrazione dell’incapacità di gestire e difendere la partita.
Vincere contro i gialloneri sarebbe quindi fondamentale per i Campioni d’Italia in carica. Per non far avvicinare le inseguitrici, prima di tutto, e rinsaldare il secondo posto solitario. Per l’autostima e l’umore di Fabio Mureddu e compagni, non esattamente ai massimi storici dopo le recenti opache prestazioni. Per mandare un messaggio forte al campionato. Per evitare che il Bra possa vendicarsi dell’ultimo scontro, quel 7-3 netto che permise ai verdi di appropriarsi della vetta della classifica e non mollarla più. Cosicché le similitudini con la partita dello scorso otto aprile non si limitino alle posizioni in classifica.
Fischio di inizio allo Stadio Amsicora alle ore 15.30
Carlo Buccoli 13.11.2013
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