Le premesse non erano delle migliori: Agustin Bettaglio e Federico Lai usciti malconci dai playoff scudetto, Gabriele Murgia azzoppato da un infortunio alla caviglia (alla fine solo l’argentino è costretto al forfait per uno strappo muscolare), la pressoché totale mancanza di esperienza in campo internazionale, la recente sconfitta nella finale dei playoff. Sembrava ci fossero tutti gli elementi per la disfatta, resa ancor più clamorosa dal fatto che l’Amsicora giocasse in casa.

Lo pensavano in molti, ma l’Amsicora li ha zittiti tutti, con quattro giorni di hockey su prato ad altissimo livello, giocando almeno alla pari contro squadre più blasonate, più esperte, più pronte a questo tipo di manifestazioni. In molti alla vigilia a mala pena credevano all’impresa della salvezza (l’ultima classificata di ogni girone retrocede al Challenge I), alla fine i Sardi ottengono uno strepitoso quarto posto finale in quello che è stato il debutto europeo per più di due terzi della squadra. Un piazzamento che non lascia grande spazio a recriminazioni, ma solamente la sensazione che a questa squadra manchi davvero poco per poter competere contro i più forti del torneo.

Lo dimostra soprattutto la partita contro gli ucraini dell’HC OKS-SHVSM finalisti del torneo, contro cui l’Amsicora, a dieci minuti dalla fine, tirava il corto del possibile pareggio. Nei precedenti incontri i ragazzi di Roberto Carta regolavano Grange HC e Whitchurch HC, rispettivamente campioni scozzesi e gallesi. Proprio la partita d’esordio di venerdì regalava a Fabio Mureddu e compagni l’autostima e la consapevolezza necessarie per disputare un grande torneo. Il 3-0 finale è frutto di un primo quarto da manuale, nel quale l’Amsicora gioca probabilmente il proprio miglior hockey della stagione. I gol di Asuni, Murgia e Mura mettono decisamente in discesa un match che poi viene controllato e gestito fino al termine dell’incontro. Nella seconda partita il risultato è ancora più netto: 5-1 grazie ai gol di Murgia, Agabio, Mura e alla doppietta di uno strepitoso Tomas Bettaglio. La vittoria contro il Whitchurch regala un autentico spareggio per entrare in finale. HC Oks-SHVSM – Amsicora, ovvero gran parte della nazionale Ucraina contro sedici ragazzi nati e cresciuti nel vivaio dell’Amsicora, di cui solo tre nel giro della Nazionale senior, più due stranieri. Sulla carta sarebbe Davide contro Golia, ma per i primi trentacinque minuti non se ne accorge nessuno. Grande merito dei padroni di casa che giocano alla pari e terminano il primo tempo in vantaggio grazie al terzo sigillo nel torneo di Murgia. Nella ripresa i campioni ucraini ribaltano il risultato, approfittando della temporanea superiorità numerica. La doppietta di Polishchuk e i gol di Diachenko e Kalinchuk portano in finale gli ucraini. Il sigillo finale di Agabio serve solo a regalare un punto all’Amsicora, che il giorno dopo giocherà la finalina per il bronzo. Lunedì pomeriggio contro i campioni azeri dell’Ata Sport, che solo due giorni prima avevano battuto i neocampioni d’Italia per 8-1, l’Amsicora cerca ancora una volta di sovvertire il pronostico che la vede sfavorita. Fabio Mureddu e compagni durano un tempo contro una squadra riempita di talenti pakistani naturalizzati Azeri, prima di cedere nella ripresa. Finisce 4-0 con quattro gol segnati nell’ultima mezz’ora. Finisce quindi senza medaglie, ma con tanti complimenti piovuti sulla squadra e sull’allenatore per la qualità dell’hockey espresso, e sulla dirigenza societaria, in particolare Gesuino Lussu, per l’organizzazione dell’evento presso lo stadio Amsicora. Vincono gli irlandesi del Monkstown, arrivati nel capoluogo sardo con un seguito di appassionatissimi tifosi.

Ulteriore motivo d’orgoglio, la vittoria del premio di miglior giocatore del torneo all’amsicorino Tomas Bettaglio. Un torneo che ha consegnato ai sardi esperienza e la consapevolezza di potersela giocare a questi livelli: l’anno prossimo saranno ancora i giovani dell’Amsicora a rappresentare l’Italia in Europa.

11/06/2014 – Carlo Buccoli

Foto a cura di Carla d’Alberto e Marcello Trois.